venerdì 29 agosto 2008

Non chiamiamoli più "rifiuti",ma "materiali post-consumo"

La plastica, il vetro, la carta, l'organico, il legno, l' alluminio, i metalli vari estratti da frigoriferi, televisori e computer anche dopo essere stati usati continuano ad essere materia utile e prezioso che può essere riciclato. Si può gestire in modo sostenibile il ciclo dei rifiuti risparmiando quattro volte più energia di quella prodotta con l'incenerimento se i materiali post-consumo tornano ad avere vita: la plastica riciclata serve per produrre felpe in pile, arredo urbano, tubi idraulici, interni di automobili, oggetti vari per la casa; il vetro è riutilizzato al 100% con un risparmio di energia del 25-30% per produrre bottiglie (in Italia il 60 % è fatto con vetro riciclato) e per l’industria ceramica; biciclette, cerchioni per auto, caffettiere e altri prodotti fatti con l'alluminio riciclato producono un risparmio di energia del 95% rispetto all'uso dell' alluminio estratto dalla bauxite; gli scarti di cucina (materiale organico) sono ottimi per produrre il compost, indispensabile per i nostri terreni esausti; la carta ridiventa il giornale quotidiano o libri o cartone per imballaggi; il legno è trasformato in mobili, tavoli ed altre suppellettili che gli enti pubblici devono acquistare per legge ad nella misura del 30% (acquisti verdi). Infine la chiusura definitiva del ciclo può avvenire con moderni sistemi di separazione a freddo (TMB) che recuperano materiale a valle della raccolta differenziata, e non con gli inceneritori che trasformano l' inquinamento solido in inquinamento aeriforme. E, per di più, il 30 % di quello che si brucia diventa cenere tossica che deve essere smaltita in discariche speciali.
Per l’ autunno 2008 l' Unione Europea ha lanciato la prima edizione della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti. Ogni governo locale dovrà impegnarsi in una campagna per la riduzione della produzione di 100 kg di rifiuti all'anno per ciascun abitante. Come fare? I detersivi alla spina, l'utilizzo dell’acqua del rubinetto, di borse di tela per la spesa, degli imballaggi a rendere, sono azioni che comportano un risparmio sino a 100 kg. Senza contare che chi può fare il compostaggio domestico riduce la produzione di rifiuto indifferenziato di circa 40 kg per abitante all'anno. Dunque non è un'utopia raggiungere l’obiettivo rifiuti zero. L’Europa ci sta chiedendo di andare in questa direzione. Ma occorre che i nostri politici facciano scelte chiare e decise per attuare queste buone pratiche. Non dimentichiamo che oggi in Italia, come in Germania il business del riciclo eco-efficiente presenta un fatturato di 38 miliardi di euro ed è in crescita dell’8%. Diciamo no a chi vuole sciupare queste risorse con l'incenerimento.

Comitato Riccione per l'energia pulita Grillipensanti Rimini Associazione Rifiuti Zero Laboratorio sociale Paz

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